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Sembra che qualcosa cominci a muoversi nel mondo Bancario dopo gli interventi del Decreto Cura Italia. Siamo ormai ad oltre 15 giorni dalla pubblicazione del D.L: 18/2020 Italia che prevede una serie di misure di aiuto alle imprese che dare una boccata di ossigeno importante al futuro di molte di loro.
Se l’articolo 56 dà infatti la possibilità alle aziende di bloccare il pagamento delle rate dei mutui o dei finanziamenti fino al 30 Settembre dando così un po’ di ossigeno ad imprese già messe a dura prova da una crisi che nel 2019 era stata strisciante e che adesso rischiano di essere messe in ginocchio dalla chiusura forzata.
La procedura in sé non è complessa dato che si tratta di comunicare con una Pec od una raccomandata alla banca che si vuole sospendere il prestito indicando se si vuol sospendere solo il pagamento della quota capitale o di tutta la rata.
Adesso col Decreto Liquidità approvato il 6 Aprile dal Governo ci sono nuove possibilità di finanziamento.
Tra le altre cose il decreto prevede la possibilità per le Piccole e medie imprese (fino a 499 dipendenti) ed ai professionisti di ottenere entro la fine del 2020 prestiti a tassi agevolati da rimborsare in 6 anni garantiti al 100 % dallo Stato.
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Prestiti fino a 25.000 Euro garantiti al 100% dallo Stato attraverso il Fondo di garanzia dello Sviluppo economico senza nessuna analisi del merito creditizio da parte del Fondo;
Poi garanzie decrescenti dal 90 sino al 70% al crescere del volume del prestito garantite da Sace fino ad oltre 1Mld di Euro.
Misure importanti certamente ma …..
La questione è piuttosto che bloccare un mutuo o richiedere un prestito non è sicuramente una decisione da prendere a cuor leggero senza valutarne le conseguenze.
Tanto per fare un esempio, se è vero che si possono sospendere i pagamenti sino al 30 settembre è pur vero che dopo quella data, se qualcosa non cambia, i pagamenti dovranno essere fatti e quantomeno si dovrà concordare con la banca l’allungamento dei prestito pari al periodo sospeso ragionando sia da ora su quella che sarà la capacità dell’impresa di far fronte alle scadenze delle rate.
A cui però nel frattempo si aggiungeranno le normali scadenze di ogni mese di bollette, fornitori, stipendi e tasse … e se aggiungeremo anche il finanziamento garantito, da restituire in 6 anni, la faccenda si complicherà enormemente
E’ quindi evidente come gestire i flussi del denaro diventi a questo punto fondamentale, attraverso l’elaborazione ed il costante monitoraggio di un piano finanziario che non solo segua incassi e pagamenti ma arrivi a prevederli nel medio periodo se non vogliamo che il rinviare la data dei pagamenti del prestito possa rischiare solo di diventare il rinvio del tracollo dell’azienda.